ACCESSI SENZA BARRIERE
"Fra i diritti fondamentali dell’individuo rientra sicuramente la facoltà di libero accesso agli spazi pubblici"
ACCESSI SENZA BARRIERE
Facoltà di libero accesso agli spazi pubblici

Fra i diritti fondamentali dell’individuo rientra sicuramente la facoltà di libero accesso agli spazi pubblici di relazione dove, per definizione, si condensano i rapporti sociali, le occasioni culturali e l’offerta di servizi al cittadino. Non risulta tuttavia possibile ignorare come l’esercizio effettivo di tale diritto non risulti sempre garantito nei confronti di soggetti portatori di handicap, a causa della non infrequente permanenza di quelle che l’opinione pubblica conosce come “barriere architettoniche”. Il problema, unanimemente riconosciuto, ha generato una copiosa manualistica di settore dove si illustrano le soluzioni tecniche da adottare per favorire, nei confronti dei soggetti svantaggiati, la visitabilità, l’accessibilità e l’adattabilità. Ulteriore obiettivo di questo progetto quindi, è quello di contribuire a favorire una migliore fruibilità per portatori di handicap e non vedenti.

L’idea e di consentire a tutti di poter godere di una straordinaria escursione nella bellissima natura!
Grazie alle metodologie e alle tecniche dell’orientamento e della mobilità una persona minorata della vista riesce a muoversi in totale indipendenza e sicurezza

L’orientamento e la mobilità del cieco e dell’ipovedente dipendono, oltre che alle competenze individuali, anche dalla configurazione degli spazi in cui si muove. Mediante adeguate modifiche ambientali può essere fatto molto per facilitare l’orientamento e la mobilità dei minorati della vista. La presenza dell’area dovrà essere segnalata , utilizzando un cartello in maiuscolo rilevato lungo il percorso per consentire a tutti gli utenti di leggere l’informazione, accompagnato ad un cartello con caratteri Braille. Indispensabile è la segnalazione a terra con zigrinatura della pavimentazione o cambio del tipo di materiali. La segnalazione deve essere posta lungo tutto il percorso.

La pavimentazione dovrà essere il più possibile naturale, drenante e progettata in modo tale da consentire alle persone ipovedenti e non vedenti un’adeguata percezione dell’esistenza dell’area attrezzata. Questo può essere realizzato inserendo lungo il percorso fasce di differenti materiali (ad esempio in corrispondenza dell’inizio e della fine dell’area). Ugualmente possono essere segnalati altri importanti “oggetti” che si trovano all’interno dell’area (cartello informativo, cestino,) prestando attenzione ad usare linee molto semplici che comunichino in modo intuitivo e diretto. L’arredo che può provocare pericolo è meglio posizionarlo al di fuori del percorso pedonale. Lungo il percorso si deve fare attenzione alla disposizione della segnaletica perché un eccesso di segnali può generare confusione, mentre nei punti decisionali, come ad esempio un bivio, la segnaletica è indispensabile.

Per quanto concerne la segnalazione tattile sia a terra, che sui diversi supporti per la lettura con le mani purtroppo non vi è attualmente nessuna standardizzazione.

Questo provoca non poche difficoltà soprattutto alle persone non vedenti, che ritrovano continuamente simboli e convenzioni sempre diverse, ma anche alle Amministrazioni ed ai tecnici che vogliano dare un corretto indirizzo alla progettazione degli spazi senza trovare riferimenti certi. Doveroso sarà mettere in buona evidenza, preferibilmente all’inizio/ingresso dell’area, le convenzioni che di volta in volta si sono stabilite tra simbolo ed indicazione segnaletica. Nello specifico, stabilire un principio di validità generale che permetta di mettere in correlazione ciascuna tipologia di attrezzatura con una segnaletica specifica. Una soluzione, se reiterata, suggerisce infatti una norma di comportamento attraverso l’associazione di oggetto-segnale che, assieme alla conferma di altre informazioni ambientali, fornisce così indicazioni univoche per l’orientamento delle persone non vedenti o ipovedenti.

Attualmente, le principali indicazione tecniche da seguire per una progettazione di spazi verdi senza barriere percettive sono le seguenti:
segnalare la variazione di pendenza o altri tipi di ostacoli (ad es. rampe e gradini) con bande contrastanti e di materiali riconoscibili dal bastone;
fare attenzione che attrezzature e vegetazione non siano aggettanti nel percorso (anche in sede di piano di manutenzione);
segnalare le attrezzature (panche, servizi igienici, aree di sosta, ecc), sia a terra che tramite corrimano, oppure collocarli fuori dall’area di transito;
curare l’illuminazione per una corretta sensazione di profondità e spazio.
Inoltre si consiglia una progettazione multisensoriale, inserendo materiali ed essenze odorose che aiutino l’orientamento negli spazi attraverso il riferimento acustico e olfattivo.

La scoperta della natura attraverso tutti i sensi costituisce un arricchimento culturale e informativo per chiunque e ancor più per chi ha forme sensoriali ridotte.

Moltiplicare occasioni di percezione tattile, acustica, e olfattiva costituisce una fonte didattica estremamente interessante che merita di essere perseguita nella progettazione di spazi verdi. Bastano poche attenzioni: una cassetta contenente cortecce di alberi, un vaso rialzato con la vegetazione del sottobosco, il nido di un particolare volatile, un ruscello artificiale che segnala il margine del percorso nonché la direzione, ecc… Anche i profumi possono trasformarsi in ottimi segnali di orientamento per le persone non vedenti a condizione che:

  • forti profumi non siano talmente vicini da annullarsi;
  • un solo profumo prevalga;
  • fioriture di essenze odorose siano distanziate nel tempo;
  • la loro collocazione consenta la percezione immediata dell’olfatto senza necessariamente chinarsi o sporgersi;
  • siano organizzati luoghi olfattivi fuori dal percorso principale o all’interno di aree di sosta e riposo.”