Fra i diritti fondamentali dell’individuo rientra sicuramente la facoltà di libero accesso agli spazi pubblici di relazione dove, per definizione, si condensano i rapporti sociali, le occasioni culturali e l’offerta di servizi al cittadino. Non risulta tuttavia possibile ignorare come l’esercizio effettivo di tale diritto non risulti sempre garantito nei confronti di soggetti portatori di handicap, a causa della non infrequente permanenza di quelle che l’opinione pubblica conosce come “barriere architettoniche”. Il problema, unanimemente riconosciuto, ha generato una copiosa manualistica di settore dove si illustrano le soluzioni tecniche da adottare per favorire, nei confronti dei soggetti svantaggiati, la visitabilità, l’accessibilità e l’adattabilità. Ulteriore obiettivo di questo progetto quindi, è quello di contribuire a favorire una migliore fruibilità per portatori di handicap e non vedenti.
L’orientamento e la mobilità del cieco e dell’ipovedente dipendono, oltre che alle competenze individuali, anche dalla configurazione degli spazi in cui si muove. Mediante adeguate modifiche ambientali può essere fatto molto per facilitare l’orientamento e la mobilità dei minorati della vista. La presenza dell’area dovrà essere segnalata , utilizzando un cartello in maiuscolo rilevato lungo il percorso per consentire a tutti gli utenti di leggere l’informazione, accompagnato ad un cartello con caratteri Braille. Indispensabile è la segnalazione a terra con zigrinatura della pavimentazione o cambio del tipo di materiali. La segnalazione deve essere posta lungo tutto il percorso.
La pavimentazione dovrà essere il più possibile naturale, drenante e progettata in modo tale da consentire alle persone ipovedenti e non vedenti un’adeguata percezione dell’esistenza dell’area attrezzata. Questo può essere realizzato inserendo lungo il percorso fasce di differenti materiali (ad esempio in corrispondenza dell’inizio e della fine dell’area). Ugualmente possono essere segnalati altri importanti “oggetti” che si trovano all’interno dell’area (cartello informativo, cestino,) prestando attenzione ad usare linee molto semplici che comunichino in modo intuitivo e diretto. L’arredo che può provocare pericolo è meglio posizionarlo al di fuori del percorso pedonale. Lungo il percorso si deve fare attenzione alla disposizione della segnaletica perché un eccesso di segnali può generare confusione, mentre nei punti decisionali, come ad esempio un bivio, la segnaletica è indispensabile.
Questo provoca non poche difficoltà soprattutto alle persone non vedenti, che ritrovano continuamente simboli e convenzioni sempre diverse, ma anche alle Amministrazioni ed ai tecnici che vogliano dare un corretto indirizzo alla progettazione degli spazi senza trovare riferimenti certi. Doveroso sarà mettere in buona evidenza, preferibilmente all’inizio/ingresso dell’area, le convenzioni che di volta in volta si sono stabilite tra simbolo ed indicazione segnaletica. Nello specifico, stabilire un principio di validità generale che permetta di mettere in correlazione ciascuna tipologia di attrezzatura con una segnaletica specifica. Una soluzione, se reiterata, suggerisce infatti una norma di comportamento attraverso l’associazione di oggetto-segnale che, assieme alla conferma di altre informazioni ambientali, fornisce così indicazioni univoche per l’orientamento delle persone non vedenti o ipovedenti.
Attualmente, le principali indicazione tecniche da seguire per una progettazione di spazi verdi senza barriere percettive sono le seguenti:
segnalare la variazione di pendenza o altri tipi di ostacoli (ad es. rampe e gradini) con bande contrastanti e di materiali riconoscibili dal bastone;
fare attenzione che attrezzature e vegetazione non siano aggettanti nel percorso (anche in sede di piano di manutenzione);
segnalare le attrezzature (panche, servizi igienici, aree di sosta, ecc), sia a terra che tramite corrimano, oppure collocarli fuori dall’area di transito;
curare l’illuminazione per una corretta sensazione di profondità e spazio.
Inoltre si consiglia una progettazione multisensoriale, inserendo materiali ed essenze odorose che aiutino l’orientamento negli spazi attraverso il riferimento acustico e olfattivo.